ROUTLEDGE 2018, 139 pagine
Nel suo ultimo libro del 2018, Mary Brady affronta il tema della sessualità in adolescenza dal punto di vista del coinvolgimento analitico. Vengono esplorate le fantasie erotiche e i sentimenti relativi alla sessualità con giovani pazienti preadolescenti e adolescenti. Il modello di riferimento è quello psicoanalitico classico, monopersonale.
La dottoressa Brady vive e lavora a San Francisco, ha già pubblicato un lavoro con Routledge nel 2016 The Body in Adolescence: Pychic Isolation e Psychical Symptoms e anche in quest’ultimo libro l’attenzione al corpo rappresenta un punto focale della sua indagine analitica.
Tra i contributi principali di questo libro troviamo un capitolo sull’omofobia internalizzata ed esternalizzata, un altro capitolo sull’oppositività in adolescenza, un capitolo sui concetti bioniani che possono aiutarci nel pensare al lavoro con gli adolescenti e, infine, un capitolo sulle applicazioni con i genitori degli adolescenti dei concetti bioniani legati al lavoro con i gruppi.
Il caso clinico di Frank
La regolazione delle esperienze erotiche emergenti negli adolescenti attraverso il corpo e le fantasie erotiche di transfert e controtransfert vengono esemplificate nel trattamento di un ragazzo di 12 anni, Frank, che inizia l’analisi per la depressione conseguente alla morte del padre. Nel corso del trattamento Frank guarda il seno dell’analista, le sue gambe, fantastica sul limite che rappresenta la fede nuziale al dito della dottoressa Brady, emergono delle paure per i suoi desideri proibiti e delle fantasie di punizione associate alla masturbazione. Frank si domanda quale sia la differenza di età appropriata per una relazione sentimentale e riflette sulle storie d’amore tra studenti e insegnanti. Nel contempo emergono i sensi di colpa relativi alle fantasie incestuose verso la propria madre, anch’essa depressa per la perdita del marito, che Frank si trova di fatto a sostituire. Inoltre, Frank sente di dover restare fedele alla madre, potrebbe rimanere intrappolato in questo legame, ma è attratto anche dalla sua analista. La dottoressa Brady risponde empaticamente, cercando di non saturare la conversazione con significati moralistici o pedagogici, gradualmente Frank accede ad una dimensione romantica, affettiva, recuperando il desiderio di vicinanza ad un’altra donna e, successivamente, la capacità di investire in una relazione erotica con una ragazza della sua età, superando i problemi di lealtà legati al rapporto con la figura materna.
La lettura del lavoro di questa autrice è consigliato agli analisti interessati sopratutto ad una riflessione clinica sulla psicoterapia con i pazienti adolescenti. Purtroppo lo spazio per l’approfondimento del dialogo analitico è ridotto in favore di una speculazione metapsicologica astratta, così come l’analisi psicopatologica e la lettura del materiale clinico. La bibliografia di riferimento è in generale piuttosto datata e limitata ai soli autori IPA, vi sono inclusi alcuni autori italiani come Antonino Ferro e Anna Maria Nicolò, ma nel capitolo sull’identità di genere trovano spazio anche riferimenti di area relazionale come quelli a Jessica Benjamin, Muriel Dimen e Virginia Goldner. Nel lavoro della Brady possiamo notare uno stile sensibile e appassionato che contrasta con il tentativo didascalico bioniano di una meccanicizzazione eccessiva dei processi psicopatologici.